Helle - Il portico
Ricordavo mia madre
Dipingeva questo portico di bianco
Un’estate di mille anni fa
Son diventata come lei:
Una donna ligia
Coi capelli tirati in una crocchia
Il solco della rabbia
Fra le due sopracciglia
Oggi le memorie son più ricche
Ed il pensiero è tre volte tanto quello di una volta
Ma la vita è un po’ più vuota
Sento di aver dimenticato qualcosa
D’importante
Era caldo e morbido al tatto
Profumava come il pelo pulito del mio primo gatto
Fuggiva fra le siepi mentre queste pareti riecheggiavano le voci della mia famiglia
E sapevo di star vivеndo la felicità più vera e pura
Dеlla mia esistenza
Temevo che accadesse ed è accaduto:
Non sono riuscita a godermela
Oggi le memorie son più ricche
Ed il pensiero è tre volte tanto quello di una volta
Ma la vita è un po’ più vuota
Sento di aver dimenticato qualcosa
D’importante
Un giorno suona il campanello
È Matilde con quel giovane uomo che chiama suo figlio
Biondo sciupato
Svelto negli occhi
Fuma in silenzio, fissando il grigiore del mare
Di notte raggiunge i cantori dei lidi oltre queste case
Là dove le cale si fanno tropici solitari
Il focolare acceso nelle spiagge libere
Inneggiano al ritorno di ciò ch’era grande
Un mattino se ne andava verso casa
Strisciando i piedi nella sabbia
Io ero sveglia e facevo colazione, m’ha guardata per errore
Ed è successo quel qualcosa
E il mio giorno è diventato una signora malata
Toccata dalla madonna
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