Giuseppe Verdi - L'esule

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Vedi! la bianca luna
Splende sui colli;
La notturna brezza
Scorre leggera ad increspare il vago
Grembo del queto lago
Perché, perché sol io
Nell'ora più tranquilla e più soave
Muto e pensoso mi starò? Qui tutto
È gioia; il ciel, la terra
Di natura sorridono all'incanto
L'esule solo è condannato al pianto

Ed io pure fra l'aure native
Palpitava d'ignoto piacer
Oh, del tempo felice ancor vive
La memoria nel caldo pensier
Corsi lande, deserti, foreste
Vidi luoghi olezzanti di fior;
M'aggirai fra le danze e le feste
Ma compagno ebbi sempre il dolor

Or che mi resta?... togliere alla vita
Quella forza che misero mi fa
Deh, vieni, vieni, o morte, a chi t'invita
E l'alma ai primi gaudi tornerà
Oh, che allor le patrie sponde
Non saranno a me vietate;
Fra quell'aure, su quell'onde
Nudo spirto volerò;
Bacerò le guance amate
Della cara genitrice
Ed il pianto all'infelice
Non veduto tergerò

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Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (9 or 10 October 1813 – 27 January 1901) was an Italian opera composer. He was born near Busseto to a provincial family of moderate means, and developed a musical education with the help of a local patron. Verdi came to dominate the Italian opera scene after the era of Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, and Gioachino Rossini, whose works significantly influenced him. By his 30s, he had become one of the pre-eminent opera composers in history, bringing unprecedented dramatic verve to the Italian opera stage.

He also became a symbol of Italian national pride through a happy coincidence. At a time when King Victor Emmanuel was leading a drive for Italian independence, sympathetic partisans would say “Viva Verdi!” to disguise their intentions from Italy’s foreign rulers, as the name “Verdi” was understood to be an acronym for “Vittorio Emmanuele, Re D'Italia.” Verdi supported the independence movement and was happy to lend his name to it.