Brenneke - Estensione

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Un altro modo
Non esiste un altro modo?
Mi sono chiesto spesso
Per destrutturare il tempo e la retorica del buon futuro
TTovi un motivo anche in un buco nero, se lo cerchi bene
Se sai cercarlo adesso
Dimmi che cosa ne pensi, se sono un buon imitatore
Con la lingua spenta e i movimenti lenti
Ti disegno una cartina della mia testa se mi insegni
A non odiare la mattina e quello che resta
Dei miei fallimenti

Che a volte sento che la musica è finita
A volte scendere somiglia a una salita
A volte un lampo che mi sembra lento e nei tuoi occhi sei stupita
Fammi sapere come sono adesso è solo adesso che indovini
Siamo di un’estensione più vicini
Se non ricordo male
E bada bene potrei sbagliare
Un pareo con motivi di mare ed una sedia di bambù
Ed io non avevo imparato ancora a riderci su
E assomigliavo al rumore statico della tv
Ora i giorni si dipingono con simboli di guerra
E poi si lanciano diretti verso il vuoto
Tuffiamoci dentro alla luce rossa ed abitiamo in una foto
Aprimi gli occhi e rendimi cieco
Parlami molto e ascoltami poco
Tienimi testa e reggimi il gioco

Che a volte sento che la musica è finita
A volte scendere somiglia a una salita
A volte un lampo che mi sembra lento e nei tuoi occhi sei stupita
Fammi sapere come sono adesso è solo adesso che indovini
Siamo di un’estensione più vicini

Aprimi gli occhi e rendimi cieco
Parlami molto e ascoltami poco
Tienimi testa e reggimi il gioco
Che a volte sento che la musica è finita
A volte scendere somiglia a una salita
A volte un lampo che mi sembra lento e nei tuoi occhi sei stupita
Fammi sapere come sono adesso è solo adesso che indovini
Siamo di un’estensione più vicini
 
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Brenneke, nome d'arte di Edoardo Frasso, è un cantautore italiano, originario di Busto Arsizio.

A proposito del suo nome d'arte, Brenneke ha dichiarato:

Era il 2010 e all’epoca ero un baldanzoso studente universitario. Durante una noiosa lezione di archivistica mi imbattei in questo Adolf Brenneke, un archivista tedesco nato alla fine dell’800, pianista e storico, che passò l’ultima parte della sua vita a scappare dalla guerra ma mantenendo la disciplina tipica dello studioso. Era un periodo in cui stavo cercando di dare forma a questo progetto musicale che avevo in testa e mi piaceva il suono massiccio di quel nome, pensavo mi potesse dare un po’ di concretezza. Sembrava quello di un supereroe. Per la cronaca, non sono mai riuscito a dare l’esame di archivistica, era una mazzata.